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San Lorenzo

  • Situata a Rodello

La chiesa parrocchiale fu costruita sul sito dell’antica chiesa dedicata a San Lorenzo Martire, probabilmente la chiesa del Castello dei Conti Falletti, che a metà del ‘700 veniva ritenuta “in stato tale di deperimento che presentava pericolo per la popolazione”.  La nuova chiesa pur sorgendo sullo stesso sito mutava l’orientamento, rivolgendosi più verso ponente ma verso il mezzodì, sud.

Nel 1765 la realizzazione fu approvata dal Real Senato di Torino e nell’anno successivo (1766) iniziarono i lavori di costruzione. Il disegno della chiesa è ad opera dell’architetto Conte Carlo Francesco Rangone, “seguace della scuola del Maestro Juvara” (Boarino, 1928) e molto impegnato in quegli anni nelle Langhe (SS. Cosma e Damiano ad Alba, San Giovanni a Diano, parrocchiale Sinio). Molto probabilmente, visti gli ingenti costi dell’opera, i tempi si protrassero sino all’intervento del figlio Carlo Emanuele. Nel 1773 vengono terminati i tetti ma, poi, i lavori si interrompono lasciando incompleta l’opera. Nel 1786-87 viene terminato l’ambiente interno, mentre nel 1788 viene completo il campanile che probabilmente arrivava già sino all’altezza della chiesa.

Il frontone della facciata fu gravemente danneggiato da un fulmine e soltanto nel 1819 venne riparato, concludendo così finalmente la costruzione, che durò complessivamente 53 anni (dal 1766 al 1819).

Si accede alla Chiesa, oltre che dalla strada che la percorre intorno, da diverse rampe di scale.

 

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Come per gli altri edifici religiosi presentati in precedenza il riferimento è l’architettura barocca piemontese con una facciata geometrica in cotto.

Il portale è sormontato da una decorazione ad andatura mossa, poggiante su due volute in stucco bianco con al centro una lapide con l’iscrizione:

domus tuam domine decet sanctitudo PS XCII la santità si addice alla tua casa, Signore

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Sul netto stacco del cornicione poggia il secondo ordine: i raccordi laterali con basi portafiamma procurano un tenue dinamismo arretrando leggermente i lati del fronte e conferiscono leggerezza alla mole. La facciata è tripartita attraverso l’uso di lesene e si conclude con un timpano triangolare. Al centro si staglia il finestrone ovale che sfonda la parte superiore della facciata.

Sul lato il campanile, a destra dell’abside, composto da quattro piani: lo zoccolo, il secondo che arriva quasi al tetto, il terzo – della cella campanaria - ornato da lesene d’angolo tra le quali si aprono quattro monofore e, infine, a movimentare il campanile la cuspide a copertura.

All’interno l’edificio – a croce greca allungata - è coperto da una volta a botte e si conclude con l’abside a ferro di cavallo, coperta da una cupola a catino, mentre il presbiterio è sormontato da una cupola sorretta da quattro arconi.

La luce è la protagonista dell’interno, suggestiva e intensa, grazie allo spazio esiguo e alle aperture che illuminano lo spazio della chiesa, sebbene la luce entri soltanto dalla facciata di sinistra (quella di destra è cieca). La luce, insieme ai decori e agli stucchi, lavorano così per creare un effetto scenografico e di slancio verso l’alto.

La decorazione degli interni venne completata intorno al 1931-1932 dai pittori Carlo Frascaroli, per quanto riguarda i fregi, e da Lorenzo Laiolo, che realizzò i pregevoli affreschi del Trionfo dell'Eucarestia sulla cupola che sovrasta l'altare maggiore e gli episodi della vita di San Lorenzo sulla cupola centrale.

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