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Maria Vergine Assunta

  • Situata a Montelupo Albese

La situazione di degrado della chiesa parrocchiale (chiesa “minaccia rovina”) e la necessità di rispondere a nuove esigenze demografiche portarono alla costruzione di una nuova chiesa entro l’antico “recinto” su un sito lungo la “strada maestra”, chiedendo contributi alla comunità e anche al Conte Carlo Francesco Rangone. Così si decise costruire la nuova chiesa, che si affaccia perpendicolarmente alla strada e alla facciata dell’antica parrocchiale di Santa Maria (Chiesa dei Battuti sede installazione Langa del Sole).

In una prima fase viene incaricato per il progetto un certo ingegner Isnardi (Giovanni Battista) di Alba ma non vi sono più tracce del disegno e soprattutto dopo aver pagato le spettanze nel 1754 viene indetta la gara per la costruzione senza più citare il progettista.

Rimane incertezza sull’attribuzione, per alcune fonti il Conte, mentre per altre più recenti – che citano documenti della Comunità di Montelupo – fanno riferimento all’ingegner Lorenzo Francesco Bergui (Accigliaro, 2009), ingegnere e misuratore di Alba, autore del palazzo comunale di Magliano e del campanile di Roddino. (Il conte era giovane, poco più di 30 anni)

I disegni della prima proposta progettuale, leggermente mutata nella sommità, si trovano ancora oggi nel palazzo comunale e si hanno indicazioni sulla somma versata dagli abitanti al progettista.

 

 

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L’epigrafe nel timpano in sommità della facciata riporta “1764 / Assumpta est Maria in coelium”, probabilmente fine facciata. Mentre su portale ingresso altra epigrafe che riporta “1768 DOM / Templum hoc / A Comuni Montislupi / aedificatum et ornatum fuit”) segnando così la data di fine di tutto la fabbrica e degli ornamenti, anche se fasi successive sino al 1773.

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Al Rangone è attribuibile la realizzazione dell’altare maggiore dedicato a Sant’Antonio da Padova (1769), tale altare fu poi in gran parte demolito negli anni ’70, e delle acquasantiere. Queste sono lavorate in marmo e riportano l’iscrizione “COMES CARLUS FRANCISCUS RANGONUS F.F. 1772”.

Oltre all’altare il Rangone si occupò della costruzione del sepolcro della sua famiglia (Rangone) all’interno della Chiesa, dove infatti il Conte Rangone vorrà farsi seppellire come indicato nel suo testamento.

La chiesa, orientata a Nord, è di ordine corinzio, costruita a forma di croce. Nella “Relazione” della parrocchia del 1837 don Bianchini scrive “La chiesa è separata dalle case, circondata delle contrade pubbliche, senza sito, soffre di una parte del suo coperto di una servitù a favore de’ giocatori da palla da molto non introdotta; il che ne’ giorni festivi dopo Messa reca molto disturbo nel sentire le Confessioni.”.

La facciata, in mattoni faccia a vista, prevede una soluzione su due ordini in orizzontale, raccordati poi successivamente da leggere volute, e una ripartizione in tre settori verticali, delimitati da lesene. Il coronamento è a forma di timpano triangolare, anziché curvilineo come previsto dal Bergui.

L’impianto plani-volumetrico dell’edificio sembra riprendere gli stilemi dell’architettura barocca piemontese, semplificandoli, ispirandosi ai maestri Guarino Guarini, Francesco Gallo e Bernardo Antonio Vittone.

Negli stessi anni della costruzione della parrocchiale si procede alla realizzazione del campanile di cui si hanno scarse informazioni e documenti.

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