La ricerca di Martina Gagliardi è iniziata dall’osservazione delle materie prime e dall’analisi del loro processo di trasformazione e deterioramento.
Il suo periodo di residenza nella città di Torino è stato determinante per vivere e osservare il grande mercato ortofrutticolo di Porta Palazzo da cui ha elaborato riflessioni sul processo di metamorfosi dei prodotti: dal fresco arrivo in cassetta al divenire scarto deteriorato. Qui la bellezza ritrovata nella fragilità e nell’evoluzione imperfetta delle cose le ha rese speciali proprio al momento del loro tramonto.
“Per me, le cassette sbilenche, gli ortaggi sbiaditi e ormai decomposti sono emblema di rinascita, non di morte. L’arte è proprio questa possibilità di resurrezione, di riscrittura del mondo”.
Martina Gagliardi, per il progetto Resté, presentando l’installazione Impressioni sospese, sperimenta le dimensioni spaziali della Chiesa dell’Immacolata di Rodello attraverso la trasparenza del tnt e le tracce di un passato ritrovato, in cui segni archetipici evolvono in nuove architetture emotive, capaci di congiungere spiritualità e forma.
Martina Gagliardi si diploma in Arti Figurative al Liceo Artistico Pinot Gallizio di Alba per poi conseguire la laurea triennale in pittura all'Accademia di Belle Arti di Cuneo. Completa, nel 2022, i suoi studi di laurea magistrale in pittura all'Accademia di Belle Arti di Torino.
Dal 2021 il suo lavoro è protagonista di varie mostre personali e collettive realizzate tra Torino e il territorio delle Langhe e Monferrato. A dicembre del 2023, in occasione della sua prima mostra in Francia, presso Espace Larith di Chambéry, è stata selezionata per realizzare un’opera su commissione da dedicare alla città, la quale è stata successivamente acquisita dal Musée des beaux-arts de Chambéry.
Impressioni sospese
Installazione site-specific
Tnt e smalto rosso, 528 x 260 cm, 2024
Attraverso veli di tnt dipinti con la tecnica del frottage, Martina Gagliardi realizza le sue opere attraverso materie e memorie di vita intima e quotidiana. Narrazioni simboliche, ottenute da azioni ripetute in sequenza, si compongono di frammenti segnici, quasi grafici: pitture in negativo di oggetti ormai smembrati ritrovati in contesti casalinghi, agricoli e mercantili. Nel suo lavoro si riconoscono diversi elementi tra cui assi, cassette di legno e di plastica che interagiscono tra loro originando un nuovo tessuto simbolico del mondo.
L’utilizzo dei materiali al limite della loro decomposizione è un potente mezzo attraverso cui Martina Gagliardi esplora concetti legati al tema della memoria, della fragilità, della vulnerabilità e della speranza. Restituendo la prova dell’esistenza materiale, trasferendone all'istante un’ultima trama materica, il risultato pittorico si avvicina a una sacra forma di rappresentazione.
In questo modo, Gagliardi e il suo linguaggio pittorico mantengono visibile e permanente ciò che di solito è un fenomeno fugace, sollevando domande sul legame del processo circolare del deperimento e della rinascita.